Il font per il packaging è la realizzazione concreta della comunicazione. Quando finisce di parlare la bellezza della scatola ecco che prende parola il testo, capace di dar voce al packaging. Tante lettere messe insieme hanno una forza comunicativa che coinvolge tutti i sensi legati alla curiosità di chi compra.
Il font per il packaging è un tipo di carattere che viene utilizzato principalmente nel design e nella produzione di imballaggi per prodotti. Sono solitamente studiati e progettati per essere attraenti, leggibili e per comunicare efficacemente l’identità e le caratteristiche del prodotto. E’ importante sottolineare, prima di tutto, due regole d’oro:
- il font deve essere equilibrato
- e sempre contestualizzato! (Scriveresti mai con un font “da duri, da punk” su di un packaging che contiene delicatissime candele profumate?)
Le scelte che ognuno di noi compie sono frutto di una decisione emotiva; anche i font per il packaging vengono scelti per evocare emozioni. Sapevi che in base alla forma della scrittura, puoi provare sensazioni? Ti faccio un esempio per spiegarmi meglio: un font “ciccioso”, dalle forme tonde e belle piene a cosa ti fa pensare? A una bella confezione di ciambelle o dolcetti, giusto? Il senso di fame e l’acquolina in bocca, al contrario, non vengono con una scrittura lineare e sottile, vero?
Se ho centrato il punto, ecco che il font e il suo stile hanno fatto bene il loro lavoro: parlare per il packaging. L’uomo, infatti, è per natura un essere razionale, per questo il packaging deve essere in grado di colpire i bisogni psicologici dei consumatori.
Le parole sono importanti!
Il font per il packaging ha un unico mantra da seguire: deve comunicare determinate parole. Quindi, solitamente chi si occupa di progettazione packaging, deve pensare ad un font immediato da leggere, che attiri subito l’attenzione. E’ importanti porsi le giuste domande, come: “Che risultato voglio ottenere e raggiungere?”; “Quale font si presta meglio?”
L’arte di comunicare attraverso il packaging sta diventando una forma di magia moderna. Esistono, per fortuna, dei criteri da seguire che ci aiutano nella scelta più adatta del carattere tipografico da utilizzare.
- Contesto: il suo modo d’uso ne determina l’efficacia. Il font, infatti, deve essere ben inserito nel contesto. Perché forma, dimensione e stile dipendono molto dal messaggio che si vuole comunicare e il modo in cui farlo. Per le pubblicità, ad esempio, ci vogliono font più scherzosi, geometrici, grandi, colorati e originali. Se invece il packaging ha spazi informativi, il font diventa più piccolo, utilizzando magari un classico e pulito Sans Serif.
- Comunicazione del marchio: c’è molto più dietro il font di quanto possa sembrare a prima vista. Ogni tratto ha il potere di trasmettere personalità – il lusso elegante di un prodotto, la gioia spensierata della giovinezza, o qualsiasi altra caratteristica vuoi comunicare. Ed è questo tocco personale che diventa il marchio di fabbrica, distinguendo il prodotto dai suoi rivali.
- Leggibilità: il font dovrebbe essere il perfetto connubio tra estetica e leggibilità. Quando un carattere è scelto con cura, la sua eleganza visiva permette ai consumatori di immergersi nel messaggio, di comprendere istruzioni, curiosità e informazioni immediatamente. Il font deve essere facilmente leggibile per permettere ai consumatori di comprendere rapidamente le informazioni presenti sul packaging.
- Differenziazione: il font deve essere capace di sorprendere. Ogni giorno facciamo esperienza di font, siamo affollati, saturi di immagini piene zeppe di scritte. Il packaging con il giusto font, quindi, deve arrivare dritto al nostro cervello, che riceve stimoli in modo inconsapevole. Deve rimanere impresso nella nostra mente.
- Adattabilità al packaging: Il font deve essere adattabile ai diversi materiali del packaging, come carta e inchiostri. Deve essere leggibile e mantenere la sua forma e qualità anche su superfici diverse.
Quali sono i migliori font per il packaging?
Le caratteristiche di un font per il packaging possono includere una forma unica, una forte personalità, una buona leggibilità anche a piccole dimensioni, una buona resa su diversi materiali di imballaggio e una capacità di attirare l’attenzione e comunicare l’essenza del prodotto. Alcuni esempi di font comunemente utilizzati nel packaging, che racchiudono bene queste caratteristiche, includono Helvetica, Futura, Univers, Arial, Gill Sans. Solitamente, per l’utilizzo, si parte da una gerarchia che vede i messaggi principali in dimensioni più grandi rispetto ai messaggi secondari, scritti con font più piccoli. Il font è così importante che grandi brand, invece che affidarsi ai classici modelli, ne hanno creati su misura, riconoscibili, iconici, in grado di comunicare autonomamente messaggio, brand e valori.
Conclusioni
In conclusione, il font nel packaging gioca un ruolo fondamentale nella comunicazione del marchio, nella leggibilità, nella differenziazione, nell’aspetto visivo e nell’adattabilità. Una scelta accurata e strategica del font può contribuire a creare un’impressione duratura nei consumatori. Vuoi sapere come ridurre il margine di errore e creare un packaging dal font perfetto? Vai su Packly e inizia a creare adesso.