Nutella Biscuits o Biscocrema: quando biscotti e creme al cacao e nocciola si fondono in un insieme fatto di croccantezza, fragranza e golosità per una sfida all’ultimo morso
Nutella Biscuits o Biscocrema, una dolcissima battaglia senza esclusione di colpi, combattuta a suon di marketing e scaffali vuoti dai colossi del food Ferrero e Barilla. Alcuni hanno parlato persino di “marketing della scarsità,” per giustificare le scorte esaurite nei supermercati e creare ancora maggiore aspettativa nei consumatori.
Premessa
Era il novembre del 2019 quando la Ferrero ha annunciato in pompa magna l’uscita in Italia di una nuova prelibatezza basata sul prodotto di punta della casa dolciaria piemontese: i Nutella Biscuits. Grazie al poderoso investimento nel nuovo stabilimento di produzione lucano, la Ferrero – dopo un breve test sui mercati esteri – ha sfornato anche nel Belpaese dei deliziosi frollini al frumento ripieni, manco a dirlo, della crema di nocciole più famosa al mondo. Nascono i Nutella Biscuits.
Packaging e posizionamento Nutella Biscuits
Il packaging dei Nutella Biscuits è eloquente. Sono confezionati come dei frollini a target colazione/merenda, con un design assolutamente basic che sfrutta la fotografia reale del prodotto e i caratteri tipografici dell’illustre progenitrice Nutella.
C’è un elemento che ci ha colpito in particolare: la chiusura. A differenza dei classici adesivi apri e chiudi dei biscotti tradizionali, qui c’è una chiusura ermetica in plastica simile a quella dei sacchetti frigo, perché è importantissimo preservarli dall’aria in modo che non perdano fragranza e croccantezza.
Alcune varianti di confezionamento sono i pack singoli da portare sempre con sé o il famoso tubo twittato da Renzi e tacciato di non essere reperibile in Italia, informazione poi rivelatasi falsa.
Differenziazione competitiva
Abbiamo letto più volte commenti del tipo: basta prendere un biscotto qualunque e spalmarci la Nutella sopra, oppure beh c’erano già i Baiocchi del Mulino Bianco che andavano bene lo stesso. Non siamo propriamente d’accordo e vi spieghiamo il motivo. La crema di nocciole è posta sapientemente all’interno del frollino e sigillata. Il risultato che si desidera ottenere è quello di sprigionare un coacervo di sapori ineffabili, solo DOPO aver inzuppato il biscotto nel latte, caffè o altra bevanda ed averne delicatamente intaccato il croccante involucro. Quindi stiamo pagando a peso d’oro una soluzione di ingegneria alimentare difficilmente riproducibile con mezzi propri. Il prodotto ha fatto il record di vendite, ma questo lo saprete già.
I Biscocrema: la risposta di Barilla
Per quanto si dicesse che i Biscocrema fossero ai blocchi di partenza da tempo dopo intensivi studi di marketing, la verità è che il lancio ha seguito a ruota i risultati stellari della concorrenza.
Packaging e posizionamento Biscocrema
I Biscocrema ripieni della crema Pan di Stelle, nuovo gioiello della corona di casa Barilla, non si sono fatti attendere a lungo. Due fattori saltano subito all’occhio: il packaging in formato molto ridotto per il posizionamento come snack e l’estrema attenzione alla salubrità della ricetta, nei limiti del possibile.
Tutti gli ingredienti del nuovo frollino ripieno Biscocrema Pan di Stelle rinunciano ai grassi saturi e sono in certa misura equi e solidali. Non c’è olio di palma, sostituito dall’olio di girasole che diventerà al 100% sostenibile entro il 2020, come pure la farina di grano tenero. Inoltre le nocciole della crema sono al 100% italiane (a differenza di quelle Ferrero perlopiù turche). Il cacao è coltivato nella Costa D’Avorio, Paese in cui Barilla finanzia progetti in collaborazione con la Fondazione Cocoa Horizons per lo sviluppo delle economie locali, per esempio grazie alla costruzione di infrastrutture essenziali.
La forma e l’aspetto del frollino sono forse più ricercati ed eleganti del concorrente, il che ha richiesto l’impiego di soluzioni tecnologiche ancora più sofisticate. Alla prova del gusto il cacao è preponderante e avvolgente con dei toni sensibilmente meno dolci, ma non per questo meno godibili.
Conclusioni
Chi uscirà vittorioso da questo agguerrito confronto? La risposta viene lasciata ai gusti dei consumatori. Quello che ci premeva sottolineare è che il packaging e il posizionamento sono fondamentali per la buona riuscita di qualunque prodotto.
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