Cannabis light e packaging. Un binomio che negli ultimi anni è uscito dalla propria nicchia di riferimento, riscuotendo grande attenzione di pubblico sia negli store fisici sia nei negozi online. Vediamo insieme quanto il packaging sia fondamentale per posizionare al meglio questo delicato prodotto.
Cannabis light e packaging. In Italia fino al 2017 le infiorescenze di cannabis sativa erano reperibili solo sul web o presso pochi negozi per fumatori, boutique della canapa o franchising del settore. Piano piano si è diffusa la vendita di cannabis light anche all’interno di tabaccherie, cartolerie, bar, edicole, locali e persino nelle farmacie.
Per quanto non manchino controversie di ordine legale, la richiesta non accenna a diminuire. Vediamo allora insieme alcuni esempi di packaging virtuoso che stanno contribuendo a decretare il successo di questo nuovo comparto del retail e dell’eCommerce.
Oggi vogliamo cominciare letteralmente con il botto. Nei negozi di prodotti fitoterapici o naturali stanno prendendo piede le cosiddette “bath bomb” ovvero delle sfere detergenti che, entrando a contatto con l’acqua di una vasca da bagno piena, esplodono di profumo e colore come delle bombe fiorite. Negli Stati Uniti ce ne sono tante in commercio e vogliamo presentarvene due, rispettivamente alla menta e al pompelmo, con una proprietà rilassante in più. La confezione è una scatola in cartoncino con una finestra talmente grande che il testo è ridotto all’osso: “content is king, design is queen”. Basta giocare sulla nota di colore del contenuto visibile, inserire qualche bolla con le indicazioni di laboratorio fondamentali e il successo è assicurato.
Dopo i prodotti cosmetici, è ancora una volta il food ad avere beneficiato maggiormente dell’apporto della canapa, sia nei prodotti per il consumo alimentare diretto, sia nelle bevande, nonché negli immancabili integratori dietetici. Cannabis light e packaging sono un’associazione insolita che può creare delle sinergie senza precedenti per l’incremento delle vendite, anche per i consumatori più scettici.
Come? Prendendoli per la gola per esempio. Osservate questa tavoletta di cioccolato all’essenza di rosa con l’aggiunta di canapa. Dopo una stressante giornata al lavoro, condita magari da una litigata col capo, chi non vorrebbe rilassarsi sul divano ed addentare una golosità dal sapore esotico e dal potere decisamente distensivo?
La confezione è elegantissima, sembra quasi incarnare l’immaginario dei gioielli. C’è un pattern essenziale ripetuto, con un payoff decisamente accattivante. Si gioca col rosa cipria del fiore che è l’ingrediente principale. In maniera chic e suggestiva, le foglie di canapa vengono referenziate con delle linee rette sottilissime, quasi a simboleggiare una stella. Il target è di alto profilo, probabilmente più femminile. L’astuccio è un esempio fulgido di allusione persuasiva.
Restando sul mercato a stelle e strisce troviamo un altro classico, i cookies. Molto pratica la scatola appendibile contenente i biscottini senza glutine e con proteine aggiunte. Notiamo subito che i dolcetti sono confezionati con grafica materica e colori pastello a mo’ di superfood. In questo caso, presumiamo per soddisfare i requisiti di legge, il contenuto di canapa è messo in risalto sia dall’immagine inequivocabile della foglia, sia dalla mano rossa prominente, che invita a tenere il prodotto lontano dalla portata dei bambini, per ovvi motivi.
Se non siete dei golosi per natura, potete consolarvi con un sanissimo hummus. Troviamo una coloratissima fascetta verde, assolutamente descrittiva del prodotto, con le indicazioni nutrizionali su fondo sughero grezzo. Il messaggio è semplice, coerente e diretto.
Passiamo ora agli integratori alimentari. Possiamo distinguere approcci molto diversi sia nella formulazione che nel packaging, ma tutti ugualmente efficaci per il pubblico di riferimento. Partiamo da un’elegante scatola a fiammifero con trattamento grafico minimale in stile farmaceutico, giocata su nuance di colore molto chiare e senza uno specifico riferimento alla componente aggiunta. Anche questa scelta è molto femminile.
Proseguiamo con delle capsule gel un po’ più esplicite, con l’immagine fotografica del contenuto ma una veste più bold, anzi la definiremmo per il tratto grafico ed i colori quasi in stile “Bollywood” nell’essenziale astuccio lineare. Per molti, ma non per tutti.
Terminiamo con una scatola con fondo automatico per infusioni dal look molto colorato ed allegro, quindi più easy ed orientata ai giovani, purché intenditori però, perché il contenuto di cannabis si rivela solo ad un osservatore molto attento.
Conclusioni
Avete trovato in questa carrellata un formato, un astuccio, una scatola che si adatterebbero proprio bene ai prodotti che avete intenzione di commercializzare? Benissimo! Partite da un prototipo, lavorate sul sovrapporre ad esso gli elementi del vostro brand e al resto ci pensiamo noi di Packly!